Conosciamo davvero i personaggi del Vangelo? Siamo consapevoli che nessuno di loro non è lì a caso, ma porta con sé un insegnamento, un esempio che ci aiuta nel nostro cammino di fede? Anche i personaggi che pensiamo di conoscere più intimamente possono sorprenderci. In questo cammino di scoperta ci viene incontro Remo Lupi col suo libro Il Rosario con i personaggi del Vangelo (Edizioni San Paolo) da cui abbiamo estratto cinque profili.
L’ANGELO GABRIELE
L’angelo Gabriele è la creatura spirituale che Dio invia per portare i lieti annunci all’umanità. Dopo il
gioioso ma sconvolgente annuncio a Maria, l’angelo Gabriele la incoraggia e la rassicura, dicendole: «Non temere». Più tardi appare a Zaccaria e, vedendolo turbato, anche a lui dice: «Non temere». Anche nel nostro tempo, gli angeli non mancano, infatti Dio si serve delle creature umane per portare il lieto annuncio, cioè il Vangelo e attraverso di loro ci incoraggia: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!» come diceva il santo papa Giovanni Paolo II all’inizio del suo pontificato. E santa Teresa d’Avila amava ripetere spesso: «Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta!».
GIUSEPPE
Giuseppe pensava di abbandonare in gran segreto Maria. Poi ha il “sogno” e capisce che bisogna andare
oltre i luoghi comuni, oltre le mormorazioni, e fidarsi di Dio, ascoltando le sue indicazioni. Giuseppe ci insegna a portare avanti la nostra missione, i nostri impegni con responsabilità e coerenza, incuranti di quello che dice la gente o la moda del momento. I progetti di Dio, infatti, richiedono sacrificio, a volte anche “umiliazione” davanti alla mentalità del mondo, per questo dobbiamo “morire a noi stessi”, cioè mettere da parte la nostra volontà, che a volte ci spingerebbe a mollare tutto e a ribellarci, per fare spazio alla volontà di Dio che è lungimirante e vuole il vero bene delle persone.
GIOVANI BATTISTA
Il profeta Isaia così aveva profetato su Giovanni Battista: «Voce di uno che grida nel deserto: preparate
la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!» (Mt 3,3). Quante volte anche noi abbiamo “gridato nel deserto”, cioè a vuoto: in famiglia, nel lavoro, ecc. Infatti, purtroppo, affermare un valore, indicare o preparare la via alla verità non è facile, non si hanno grandi ascolti, non si riempiono le piazze, anzi, sovente, si è ostacolati, scherniti e umiliati, ma questo non ci deve scoraggiare, poiché ci conferma nella missione. Del resto è successo così anche a san Paolo ad Atene, quando dopo aver iniziato il discorso sulla risurrezione, si è sentito dire: «Su questo ti sentiremo un’altra volta» (At 17,32).
IL BUON LADRONE
Il buon ladrone ci insegna a pentirci veramente e a chiedere a Dio, con sincerità e umiltà, la nostra conversione e la nostra salvezza. Gesù vede il cuore delle persone, non si sofferma sugli errori del passato, va oltre. Il buon ladrone, che la tradizione ha chiamato Disma, riconosce i propri sbagli e si affida alla misericordia di Dio, in questo modo ci svela il segreto per entrare in Paradiso. Infatti, non si va in Paradiso facendo cose grandi e sensazionali davanti agli occhi degli uomini, ma ci si va con umiltà, riconoscendosi peccatori e continuamente bisognosi dell’infinita misericordia di Dio.
MARIA MADDALENA
Un’altra conferma: «Gli ultimi saranno primi» (Mt 20,16). A Maria Maddalena, pubblica peccatrice, ma
convertita, è dato di fare il primo annuncio della risurrezione di Gesù. Il Figlio di Dio è venuto per i peccatori, per guarirli e riportarli sulla retta via. Quindi, questo personaggio del Vangelo ci deve rincuorare e dare speranza, perché mette in evidenza che la salvezza di Dio tocca tutti, nessuno è escluso, basta che lo vogliamo. Non contano gli sbagli fatti nel passato se ce ne siamo pentiti, ciò che conta è mettere a disposizione i doni che Dio ci ha donato, cercando di essere strumenti di pace e di bene intorno a noi.