5 cose che servono a star bene in famiglia (e 5 che non servono)

9788821597220

Pag. 160 – € 14,50

La Famiglia Leoni è una famiglia come tante altre, con la differenza di essere composta da 12 persone: una mamma, un papà e 10 dieci figli. E se una famiglia di 3, 4 membri richiede impegno, figuriamoci una con 12! Ma tra una partita di calcetto, il pranzo e la cena, lo studio e le chiacchiere, la Famiglia Leoni ha trovato il tempo di scrivere – a 24 mani – un libro e raccontare la sua storia. Il libro si intitola Tengo Famiglia (Edizioni San Paolo) e noi ne pubblichiamo un estratto firmato da Simone, l’ottavo figlio, dedicato alle cose che servono (e a quelle che non servono) per stare bene in famiglia (e se lo dice lui dovete credergli).

5 cose che servono a star bene in famiglia
(e 5 che non servono)/1

Simone, #8

Vivo in una famiglia numerosa, tanto che ogni giorno c’è sempre qualcosa di nuovo. A casa nostra succede di tutto, dalle risate, alle litigate, ai battibecchi con mia mamma che di me dice sempre: «Non ho sentito dolori durante il parto, ma vai vai me li fai sentire ora». Be’, io, data la mia lunga esperienza, vi voglio rivelare quali sono le cinque cose fondamentali che servono a star bene in famiglia.

1. Condividere. Il motto della famiglia. La condivisione di tutto, dai vestiti alle macchine e sopratutto agli stipendi, è importante perché non si può sopravvivere se ognuno pensa a se stesso. Il babbo dice che così non ci manca nulla e si vive sereni: a volte addirittura ci scappa una pizza tutti insieme. Per questo mio padre non smette mai di insegnarcelo ed è il primo a farlo per noi.

2. Il rispetto. Bisogna avere rispetto verso i genitori, che hanno fatto e fanno molti sacrifici per farci crescere bene e nella felicità, e verso tutti i fratelli e le sorelle, che anche nei loro momenti duri mi aiutano sempre e, visto che “studio troppo”, cercano di farmi diplomare. I miei fratelli hanno grande pazienza e li ringrazio.

3. La confusione. Il momento più caotico è la cena, quando siamo tutti, o quasi. Ad ogni modo, siamo sempre tanti e spesso si inizia a parlare tranquillamente ma, in breve, inizia la discussione. Dal calcio alla politica alla scuola: volendo dire tutti la nostra, nasce un caos tremendo. Però è anche bello così perché siamo tutti coinvolti. Il maggior artefice delle discussioni è Francesco, che ha sempre qualcosa in mente, che si tratti di politica o di qualunque altro argomento, e guai se gli tocchi la Fiorentina!

4. Il cibo. È un punto fondamentale: tra di noi abbiamo tutta una gamma variegata di rapporti con il cibo: da chi mangia poco a chi mangia fino a che non gli si gonfia lo stomaco. A colazione c’è il gruppo del salato e quello del dolce, c’è quella a cui non piacciono gli alimenti di colore verde (Miriam) e chi non sopporta le bucce di pomodoro (Margherita e Maria). Mamma deve far fronte a tutte queste esigenze: lei vorrebbe accontentare tutti, per questo mio padre dice che è troppo servizievole e che dovremmo essere contenti di avere questa abbondanza. La mamma gli dà ragione, ma poi fa sempre di testa sua.

5. L’aiuto reciproco. In questo noi siamo bravissimi, non lasciamo cadere nessuno. Anche se stiamo a battibeccare, se hai un problema c’è sempre un fratello pronto per te, e i consigli sono all’ordine del giorno. La cosa buffa è che quando c’è una questione da affrontare ogni persona dice la sua e io poi non capisco dove stia il giusto e dove lo sbagliato. A quel punto il babbo interviene e ci mette l’ultima parola. Dice: «Anche se a volte sbaglio, fate come dico che va bene così». Poi, se davvero sbaglia, chiede scusa.

Ecco adesso l’elenco delle cose che invece in casa nostra non servono proprio, e che forse non servono in nessuna famiglia.

1. Il timore. Non bisogna aver paura di chiedere qualsiasi cosa, che sia grande o piccola. Bisogna saper chiedere aiuto se si ha bisogno, tanto siamo tutti disponibili. In casa Leoni, dicono i miei genitori, le cose si affrontano insieme e, sempre insieme, si vince e si perde.

2. La solitudine. Essendo in tanti c’è sempre un fratello che si accorge se ti stai isolando dalla famiglia e corre ai ripari. La solitudine è impossibile! Conosco amici che spesso sono soli in casa e che mi dicono che sono fortunato ad avere, in ogni momento, qualcuno con cui giocare o parlare. In effetti ho sempre intorno tanta bella gente: la mia famiglia è un dono unico.

3. Stare senza nulla da fare. In casa mia si collabora sempre. Ogni sabato si trova qualche impegno: pulire, riordinare tutto… ed è bello perché è un continuo via vai di cose da fare.

4. Il menefreghismo. Nella nostra casa non esiste, perché l’unità è meglio della solitudine. Chi trova un amico trova un tesoro; io ho avuto in regalo nove tesori. In casa Leoni si cerca sempre di capire se qualcuno di noi ha dei problemi e, nel caso, ne parliamo.

5. La tristezza. In definitiva, in casa nostra è impossibile essere tristi, perché c’è sempre qualcuno che ti fa tornare il sorriso, con una battuta, con un insegnamento, con un gelato offerto. Poi io, che sono il burlone della casa, faccio ridere tutti con le mie buffe battute.

Stare in questa famiglia è qualcosa di insolito. Noi dobbiamo fare sacrifici per star bene, ma vi assicuro che sono tutti ripagati quando vedo la mia famiglia unita, che combatte sempre insieme. Non posso desiderare niente di meglio perché, anche se possiamo avere tanti difetti, abbiamo anche tanti pregi che, non ho paura a dirlo, mancano a tante altre famiglie.

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